Evoluzione degli universi

Caro Odifreddi

non penso che lo stupore riguardi il preambolo della ricerca bibliografica ma il mio commento successivo. Visto che la prima parte aveva già portato via parecchio spazio e non volevo esagerare con le lenzuolate, forse sono stato un po' troppo sbrigativo nel commento e non sono stato abbastanza chiaro, soprattutto visto che era ispirato a un'idea di evoluzione, ma di un tipo un po' speciale. Cercherò di essere più chiaro adesso.

I miei aggiornamenti in astrofisica risalgono a circa tre anni fa quando ho seguito questi corsi


tenuti dai Proff. Paul Francis e Brian Schmidt (Nobel Laureate 2011). Se interessano sono ancora accessibili come corsi Self-Paced, cioè i partecipanti possono seguirli secondo i loro tempi e senza scadenze.
La conoscenza divulgata in quei corsi è quella alla quale mi attengo. Cioè considero valide ora le tesi lì esposte. Questo non mi impedisce di pormi domande alle quali non ci sono risposte ufficiali e di darmi delle risposte provvisorie.
Una di queste domande è quella riportata nel mio intervento precedente:

"È vero che il mondo è comprensibile perché il ragionamento umano e il funzionamento del mondo sono in corrispondenza biunivoca, ma perché il mondo è proprio così e non magari contraddittorio e privo di quelle regolarità che noi individuiamo come leggi naturali?".

Intanto sarebbe più preciso parlare di "corrispondenza tendenzialmente biunivoca", dove il mondo "è come è", come giustamente ha sostenuto, e la ragione umana tende a uniformarsi al modo di essere del mondo. Tutto questo dando per scontate e condivise le cose dette da lei (prof. Odifreddi) e da Tony.
Per questo mi sorprende il suo stupore visto che non intendevo contestare quello che avete affermato. In realtà mi spingevo oltre e in questo senso parlavo di fantascienza, perché non possono che essere considerate tali le fantasie che avanzavo.
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Cercando di spiegarmi meglio: è vero che il mondo è così e noi ci siamo adeguati a questo secondo un percorso descritto dalla teoria dell'evoluzione. Ma perché il mondo è proprio così? Avrebbe potuto essere diverso? È stato l'unico Big Bang quello di cui parliamo? Ce ne sono stati altri prima, ammesso che abbia senso questo "prima"? Ce ne sono stati di contemporanei e solo da uno o da alcuni si sono <b>evoluti</b> degli universi più stabili? Avrebbe potuto esistere un universo dove non valeva la conservazione dell'energia o/e le altre leggi di conservazione? Se sì, per quanto tempo?
In fondo se su scala umana 14 miliardi di anni sembrano tanti, su scala cosmologica potrebbero essere un battito di ciglia.

E ancora, dove ho scritto:

"Magari è davvero una storia infinita tra il nulla e il qualcosa dove uno di questi due stati emerge dall'altro in continuazione e dura fino al primo errore di natura ..."

"errore di natura" è un'espressione a effetto. Mi dichiaro colpevole di aver voluto giocare con le parole. Il concetto di errore è puramente umano, lo so. Mi riferivo a ipotetici universi con logiche diverse da quello in cui viviamo, dove per esempio tutto si respinge o tutto si attrae o dove non esiste la linearità.
Qui avevo in mente il vuoto quantistico dove sembra che ci sia un ribollire di materia che appare e scompare in un nulla che poi è un fluttuare tra massa ed energia.
La stessa cosa l'ho pensata su scala un po' più grande rispetto alle particelle elementari, ma ... "son solo canzonette" fantascientifiche. Vuoi vedere che fantasticando non esce fuori qualche idea valida?


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